DIVERTIRSI E VINCERE CON LE ARMI AD AVANCARICA

DIVERTIRSI E VINCERE CON LE ARMI AD AVANCARICA

Il fatto che le armi ad avancarica siano strumenti di tiro concettualmente antichi non deve trarre in inganno: si tratta di armi dal potenziale sorprendente, che appagano pienamente gli agonisti più esigenti.

Di G.Tansella

Esistono armi ad avancarica di diversa tipologia e funzionamento ma il minimo comune denominatore di questi strumenti di tiro si concretizza, oltre che nel metodo di caricamento, nell’età avanzata dei manufatti e dei loro progetti.

Si tratta di un handicap? In certi casi si ed in altri no.

I casi in cui l’età può ostacolare il raggiungimento di determinati risultati in termini di sicurezza al maneggio e di prestanza balistica sono ovviamente correlati a situazioni specifiche ma, in termini generali, si può affermare quanto segue.

Primo: le potenzialità balistiche di alcuni prodotti sono così alte da indurci a rassicurare chiunque abbia dubbi in merito.

Secondo: esistono prodotti moderni, le repliche, che non solo consentono ai tiratori un utilizzo in piena sicurezza ma permettono, effettuando la scelta giusta, di cimentarsi con grandissima soddisfazione nelle competizioni.

In questo senso l’Italia ricopre, a livello internazionale, un ruolo di primo piano sia nella produzione di strumenti di tiro che nell’organizzazione di eventi sportivi.

Da sottolineare poi la disponibilità di alcuni importanti esponenti del mondo armiero nell’organizzare prodotti formativi dedicati ai neofiti e non solo.

Questo nostro intervento sarà dunque dedicato a presentare sommariamente il mondo delle competizioni per appassionati di tiro ad avancarica ed a fornire ai curiosi alcune informazioni utili per intraprendere, in Italia, una serie di percorsi sportivi.

Ci guida in questo percorso Stefano Pedersoli, dell’omonima azienda gardonese, alla quale si possono ricondurre alcuni tra i progetti più coraggiosi volti alla promozione del tiro con questo tipo di armi.

UN SISTEMA DI CARICAMENTO, MILLE UTILIZZI

 

Nelle pubblicazioni passate abbiamo cercato, in via sintetica, di esporre ai lettori nozioni funzionali al corretto utilizzo delle armi ad avancarica ma, al tempo stesso, abbiamo trascurato l’argomento relativo all’utilizzo che si può fare di queste armi le quali, in fin dei conti, compaiono nella maggior parte dei casi al cinema, in mano agli attori.

Siamo sicuri tuttavia che nell’utilizzo di questi prodotti prevalga il fascino o il richiamo alla tradizione archibugiera rispetto alla funzionalità al tiro? Dal nostro punto di vista la risposta è semplice: no.

Ci sono armi adatte al collezionismo, alla rievocazione storica, al tiro informale, alla caccia ed armi che possono considerarsi dei purosangue delle competizioni.

Un esempio? Si pensi al Gibbs di Pedersoli, che in mano al tiratore Marnus Stein ha stabilito, in Sudafrica, il record del mondo nel tiro a 900 Yards; si pensi alla carabina “Bristlen a Morges”, sempre prodotta dalla Pedersoli, che detiene attualmente il record mondiale nella specialità Vetterli con un punteggio di 150/150.

Si pensi, addirittura, alle competizioni di tiro al volo, dove le versioni “shotgun” del Pedersoli Gibbs hanno ottenuto risultati di assoluto rilievo.

Idem per le pistole da tiro dove nomi come “Le Page”, “Mortimer”, “Mang in Graz” e “Kuchenreuter” sono entrate nella leggenda.

M.L.A.I.C.

L’attività sportiva del tiro al bersaglio con armi ad avancarica trova attualmente un valido punto di riferimento organizzativo nella “M.L.A.I.C.”, acronimo di “Muzzle Loaders Associations International Committee” (lett. “commissione internazionale delle associazioni di tiro ad avancarica).

Questa istituzione è diretta espressione di una schiera eterogenea di appassionati provenienti da tutto il mondo e la sua fondazione risale ufficialmente al 1971, anno in cui si svolse la prima competizione, inaugurale, a Vaudoye en Brie, in Francia.

Obiettivo primario la composizione di un protocollo adeguato alla regolamentazione delle competizioni internazionali con armi ad avancarica, in modo tale da inquadrare ogni specifica attività ad una determinata disciplina sportiva.

Il successo dell’operato degli organizzatori è tangibile ancor oggi e nel momento in cui scriviamo sono oltre sessanta gli eventi sportivi di portata internazionale organizzati con successo dalla M.L.A.I.C.

Al di là di questo risultato desideriamo portare all’attenzione dei lettori due fatti che riteniamo essere importanti:

ci riferiamo in primo luogo alla formulazione di regolamenti di gara adeguati alle caratteristiche costruttive degli strumenti di tiro così come originariamente concepiti e, in secondo luogo, alla composizione di una vera e propria commissione di accettazione che seleziona, in base ad esami estremamente accurati, le repliche ammesse alle gare, repliche fedeli in tutto e per tutto agli originali da cui derivano.

Nota interessante: le competizioni “standard” non contemplano il tiro a lunga distanza, a cui si dedica un’apposita sottosezione.

Da tale circostanza deriva la possibilità, almeno per quanto riguarda gli appassionati italiani, di allenarsi alla disputa delle competizioni presso la maggior parte dei poligoni attivi sul territorio nazionale.

TIRO AL BERSAGLIO CON ARMI LUNGHE

Le competizioni M.L.A.I.C. sono divise per specialità ed ognuna di esse porta il nome di personaggi famosi del mondo armiero, della storia militare o nomi di città. Al momento undici specialità sono dedicate al tiro al bersaglio con armi lunghe, sette a quello con armi corte, due al tiro al volo, più alcune specialità praticate in squadra.

Ad onore del vero alcune competizioni, come per esempio quelle con nomi giapponesi, si disputano con armi particolari, come le armi a miccia e, da questa circostanza, deriva che alcune discipline siano più praticate di altre. Di seguito, dunque, un elenco di quelle più famose.

MIQUELET: Questa specialità, intitolata ad una celebre arma spagnola, si pratica con fucili militari a canna liscia con acciarino a pietra focaia. La posizione di tiro quella in piedi e la distanza del bersaglio è di 50m.

MAXIMILIAN: Dedicata all’Imperatore d’Austria, questa disciplina vede i tiratori utilizzare dei fucili con acciarino a pietra ma a canna rigata. Si tira a 100m, da sdraiati.

MINIE’: La specialità è intitolata al celebre capitano dell’esercito francese, inventore dell’omonimo proiettile. Vengono utilizzati fucili militari a percussione con canna rigata di calibro non inferiore a 13,5mm. Si tira sempre a 900m, sdraiati.

WITWORTH: Al nome dell’ingegnere inglese famoso per gli studi dei sistemi di stabilizzazione dei fucili per tiri a lunga distanza è dedicata la disciplina che si pratica con fucili a percussione e canna rigata adatti al tiro a terra da sdraiati, sempre con bersaglio posto a 100m di distanza.

VETTERLI: Si tratta di una delle tipologie di gara più difficili, che si affronta tirando a 50m da posizione eretta, con fucili a percussione ed anima rigata. E’ dedicata ad uno dei più celebri progettisti svizzeri.

PENNSYLVANIA: Questa disciplina è intitolata al nome dello Stato nordamericano famoso per i cacciatori che utilizzavano fucili con canna lunga. Le gare si disputano secondo le stesse regole della specialità Vetterli ma con armi dotate di acciarino a pietra focaia.

LAMARMORA: Ad una delle figure più illustri del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia è dedicata questa specialità di tiro in piedi con bersaglio a 50m, che si pratica con fucili militari a percussione e canna ricata di calibro non inferiore a 13,5mm.

TIRO A BERSAGLIO CON PISTOLA E REVOLVER

Le specialità dedicate al tiro con armi corte si praticano tutte tirando in piedi a bersagli fissi posti a 25m di distanza.

COMINAZZO: Il nome deriva da una delle più importanti famiglie dell’archibugieria, attiva a Gardone V.T. nel XVI° e XVII° Secolo. Le armi ammesse son del tipo a pietra focaia od originali a miccia, con canna liscia e di calibro non inferiore ad 11mm.

KUCHENREUTER: La disciplina è dedicata ad uno dei nomi più famosi dell’archibugieria fine originario della città tedesca di Regensburg. Le armi per questa disciplina devono essere del tipo a percussione e canna rigata.

MARIETTE: Questa specialità è intitolata ad uno dei costruttori belga più famosi e si pratica con revolver.

REMINGTON: Al produttore statunitense è dedicata questa specialità “combinata” tra le specialità COLT, MARIETTE e DONALD MANSON, che si pratica con revolver originali e riproduzioni, dotate di diversi sistemi di mira.

TIRO AL VOLO

Quanti sapevano che il tiro al volo si pratica anche con armi ad avancarica?

La specialità MANTON, dedicata ad una famiglia di costruttori di armi fini inglesi, si pratica con fucili a pietra focaia e consiste nell’ingaggio di 50 piattelli in due sessioni di tiro da 3 piazzole in 60’. Il venticinquesimo piattello si tira dalla piazzola centrale.

La specialità LORENZONI si pratica invece con fucili a percussione e si basa sul lancio di 50 piattelli da cinque piazzole, in due sessioni di tiro da un’ora.

L’Avancarica in Italia

Per gli appassionati nostrani esiste, per esempio, una disciplina normativa piuttosto favorevole alla diffusione delle repliche monocolpo e, in riferimento all’avancarica in generale, è incoraggiante la possibilità di avvicinarsi allo sport entrando in contatto con i maggiori esponenti del mondo sportivo ed industriale.

Anche l’allenamento è facile da praticare in ragione dei limiti delle gare M.L.A.I.C. relativi alla distanza massima del bersaglio, compatibile con le caratteristiche costruttive della maggior parte dei poligoni, i quali comunque tendono ad emanare autonomamente precise norme disciplinari riferite all’attività del tiro ad avancarica.

La C.N.D.A. (acronimo di “Consociazione Nazionale Degli Archibugieri) infine, espressamente specializzata nel tiro ad avancarica, è un’organizzazione legata ufficialmente alla M.L.A.I.C. ed organizza, sul territorio nazionale, competizioni e non solo.

In conclusione possiamo dunque affermare che gli appassionati italiano dispongano delle risorse appropriate ad elevare la pratica del tiro con armi ad avancarica ad un ruolo più impegnativo del puro e semplice divertimento e che, al tempo stesso, la promozione di questa attività richieda sforzi maggiori in quanto alcuni risultati non sono comparabili con quelli ottenuti da molti dei nostri vicini europei.

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