1886: IL BIG GAME LEVER ACTION RIFLE TRADIZIONALE DI PEDERSOLI

1886: IL BIG GAME LEVER ACTION RIFLE TRADIZIONALE DI PEDERSOLI

 

Dopo la progettazione del “Guide Master” l’azienda Davide Pedersoli è ritornata ad un’interpretazione tradizionale del lever action rifle, con l’ambizioso obiettivo di produrre un 1886 bello come non se ne vedevano più.

Di G.Tansella

Articolo pubblicato sulla rivista Armi Magazine

La decisione della dirigenza Pedersoli di produrre fucili a leva è relativamente recente ma, in pochi anni, è stata allestita una famiglia commerciale di prodotti basati sullo stesso schema meccanico che conta quattro modelli differenti di fucili.

Parliamo del 1886/71, proposto nei calibri .45-70 Gov. E .444 Marlin, caratterizzato dalla canna cilindrica da 20” e dal serbatoio tubolare da 5 colpi; del 1886/71 con calciatura “Soft-Touch” arancione per la caccia in foresta; del “Guide Master” realizzato completamente in acciaio inossidabile con canna da 18”, calciatura camo “Soft-Touch” e slitta porta-accessori MILSTD1913 e, ora, del 1886.

Poichè attualmente sono molti i produttori che commercializzano questa versione di fucile a leva riteniamo sia importante, al fine di contestualizzare in modo corretto il nuovo prodotto Pedersoli, sottolineare gli intenti specifici del fabbricante nell’entrare in diretta concorrenza con nomi importantissimi dell’industria armiera internazionale.

Ci aiuta nel nostro intento lo stesso Stefano pedersoli, a cui abbiamo chiesto di essere esplicito nel presentare il 1886 marchiato “dp”.

“L’azienda Pedersoli propone il 1886, il più tradizionale della nostra gamma di fucili a leva, come un manufatto di fascia medio-alta. Siamo consapevoli che sul mercato si trovano, a prezzi leggermente inferiori, degli strumenti di tiro affidabili e discretamente realizzati ed è per questo che, anche per venire incontro ad una precisa richiesta del mercato, abbiamo deciso di investire in questo progetto il meglio delle conoscenze produttive aziendali”.

“Il 1886 Pedersoli sarà superiore ai propri concorrenti per qualità costruttiva e per estetica:i materiali utilizzati sono di primissima qualità; ogni sua parte metallica, con l’eccezione del serbatoio e del puntale asta, è realizzata dal pieno o da semilavorati forgiati per asportazione di truciolo; la canna, di qualità PMG, è realizzata per foratura dal pieno e per brocciatura; le minuterie meccaniche sono rifinite a mano; le calciature, in noce americano, sono attentamente selezionate, incassate e levigate a mano e finite ad olio; gli esemplari provati uno ad uno, per ottimizzare, con l’intervento dei nostri migliori specialisti, la fluidità dell’azione di ripetizione.”

INTRODUZIONE TECNICA

L’arma di cui parliamo, chiaramente ispirata alla versione originale, è lunga complessivamente 1140mm e pesa 4,45 Kg.

Tipico dell’archetipo d’arma di cui scriviamo il sistema di chiusura a due tasselli scorrevoli, comandati dalla leva posta sotto l’impugnatura, che vanno a bloccare l’otturatore in chiusura.

Il calibro proposto è il .45/70 Gov., un classico della produzione armiera d’oltreoceano che, attualmente, vive una fase di crescente diffusione in ambito venatorio.

LA CANNA

 

Si tratta di un componente in acciaio da bonifica tipo PR80, realizzato partendo da una barra cilindrica piena. Il materiale utilizzato è un classico della produzione Pedersoli in ragione dell’ottima lavorabilità alle macchine utensili abbinata all’attitudine di migliorare molto le proprie caratteristiche di resistenza meccanica con specifici trattamenti termici effettuati in determinate fasi dell’iter produttivo.

Il procedimento di produzione delle canne tipo “P.M.G.” (acronimo di “Premium Match Grade”) inizia con la foratura praticata per mezzo di macchine utensili di produzione proprietaria, in grado eliminare il problema delle vibrazioni, tipico delle forature caratterizzate da un’accentuata sproporzione tra il diametro del foro e la lunghezza dello stesso. La sola foratura completa di una barra richiede circa 1 ore di lavoro.

Il secondo passaggio è costituito dalla tornitura esterna, che conferisce conicità al tubo mantenendo un profilo perfettamente concentrico rispetto all’asse della foratura.

Successivamente avvengono la rigatura mediante brocciatura, la lappatura, la fresatura esterna che rende il profilo ottagonale,le fresature “ a coda di rondine” per l’innesto degli organi di mira e la svasatura della volata.

Seguono le operazioni di incisione e di finitura.

Alla fine si ottiene un tubo di lancio dall’anima rigata lunga complessivamente 660mm, con sistema di stabilizzazione del proiettile a sei righe destrorse con passo d’elica 1:460mm. Il peso dell’elemento è pari a 1,7 kg.

IL SISTEMA DI ALIMENTAZIONE E RIPETIZIONE

  

Il 1886, esattamente come i predecessori, ospita le munizioni in un serbatoio tubolare della capienza di ben otto colpi posto al di sotto della canna, parzialmente protetto dall’astina, avvitato al castello.

Le munizioni si inseriscono dall’accesso posteriore, attraverso una finestra posizionata sul lato destro del castello, chiusa da uno sportellino a molla appositamente sagomato per fungere da cucchiaia di alimentazione.

La parte anteriore del tubo ospita una molla a spirale, la cui estremità anteriore è in contatto con un apposito tappo; la prima munizione inserita ha l’ogiva che preme contro il fondo mobile scorrevole dietro al quale si trova l’estremità posteriore della molla e, una volta inserita, col fondello scavalca un apposito ritegno d’arresto che ne impedisce la fuoriuscita accidentale all’indietro, provocata dalla spinta generata dalla molla a spirale che tende ad estendersi.

Le altre munizioni inserite hanno l’ogiva a contatto col fondello della munizione precedentemente inserita e per scongiurare l’eventuale, dannosa, attivazione di un innesco per accidentale compressione si utilizzano solo munizioni a punta cava o simili.

I colpi vengono estratti dal serbatoio per mezzo di una possente unghia estrattrice, quella c.d.“secondaria”, imperniata al corpo dell’otturatore, che ne provoca l’arretramento fino a raggiungere la rampa di alimentazione basculante, sempre comandata dalla leva, che li indirizza verso la camera di cartuccia.

Poichè l’inclinazione delle munizioni è accentuata si consiglia di utilizzare munizioni con una forma dell’ogiva tale da non provocare inceppamenti.

Uno dei vantaggi della presenza dell’unghia secondaria consiste nella certezza di estrarre le munizioni dal serbatoio indipendentemente dalle condizioni di assetto dell’arma, che per esempio, in una situazione come quella di tiro da pedana sopraelevata, può essere fortemente appruata.

IL SISTEMA DI CHIUSURA

  

Il sistema di chiusura del 1886 si basa sull’interazione tra otturatore, castello e due imponenti ramponi scorrevoli verticalmente, comandati dalla leva di caricamento.

Le sedi di scorrimento sono ricavate, per fresatura, all’interno del monoblocco costituito dal castello e sulle pareti laterali dell’otturatore, ad un terzo circa della sua lunghezza partendo dall’estremità posteriore.

Ad arma “chiusa” la faccia anteriore dell’otturatore sigilla completamente la camera di cartuccia e lo scorrimento orizzontale dell’otturatore è impedito dai ramponi di chiusura, che lo trattengono saldamente in posizione inserendosi nei due recessi laterali fino a sfiorarne la sezione superiore.

Per espellere il bossolo vuoto, trattenuto per il fondello dall’unghia estrattrice verticale, si libera il vincolo meccanico di chiusura con la prima parte della corsa della leva, che abbassa i ramponi in scorrimento lungo le guide verticali nel fusto.

Portando la leva al totale abbassamento si arretra l’otturatore dal quale, nell’ultima fase di corsa all’indietro, spunta il possente espulsore, che interagisce con la parte inferiore del fondello del bossolo provocandone il ribaltamento, il disimpegno dall’estrattore e la definitiva fuoriuscita.

IL SISTEMA DI SCATTO E DI PERCUSSIONE

 

La percussione del 1886 si basa sullo sfruttamento di un cane esterno, comandato dal grilletto, che urta contro la faccia posteriore di un percussore lineare interno alloggiato nell’otturatore.

Il cane, esterno, è provvisto di cresta per l’armamento manuale ma, in fase di sparo, è caricato dall’otturatore, che scorrendo all’indietro ne provoca la rotazione fino a che esso non impegna il controcane ricavato sul grilletto.

IL SISTEMA DI SICURA

A prima vista il 1886 sembrerebbe privo di dispositivi di sicura ma tale sensazione, erronea, deriva dall’assenza di comandi manuali. Solo utilizzandolo si avverte l’esistenza della monta di sicura del cane.

In realtà il sistema di sicura più importante, presente oltretutto nel progetto originale, è installato sul percussore e sulla leva di caricamento e consiste in due tacche che devono essere perfettamente allineate per fare in modo che si realizzi una percussione efficace dell’innesco di una munizione.

Ne consegue che se la leva di caricamento non è in assetto tale da garantire la chiusura della camera di scoppio il percussore, benchè urtato dal cane libero di abbattersi, non percuote l’innesco ma urta contro il corpo della leva.

GLI ORGANI DI MIRA

Il sistema di mira del 1886 si basa sugli elementi meccanici dei una tacca e di un mirino metallici.

Il primo di questi elementi è fissato alla canna per mezzo di un incastro a coda di rondine ed è costituito da un elemento verticale con aree di traguardo dal profilo semi-sferico: quella grande, che riprende i sistemi tradizionali montati sui “Plains Rifles”, si utilizza per ingaggi rapidi a breve distanza; quella piccola, ricavata alla base del solido, per i tiri mirati. La tacca regolabile in alzo mediante un sistema scorrevole ad incastri che permette quattro differenti posizionamenti della tacca.

Il mirino, fissato anch’esso per mezzo di un incastro a coda di rondine, ha un profilo longitudinale “a testa di bambola”, con la parte superiore sferica che sovrasta il gambo più esile. Il pezzo si sviluppa longitudinalmente , ma all’estremità posteriore è installato un inserto in ottone di identiche dimensioni e forma della parte superiore del mirino.

I LEGNI

 

La calciatura è uno dei maggiori punti di forza del 1886 Pedersoli, che dispone di un grande deposito dedicato con reparto di essiccatura artificiale, reparto di tornitura e fresatura automatica e reparto di incassatura, aggiustaggio, finitura manuale.

I masselli grezzi in essenza di noce americano sono attentamente selezionati prestando particolare attenzione alle condizioni di conservazione e, in fase di tracciatura e taglio, alla disposizione delle venature; l’orientamento della sagoma in fase di tracciatura è infatti fondamentale al fine di garantire resistenza ed elasticità al calcio oltre ad esaltarne la componente estetica.

I valori dimensionali e di piega della pala del calcio sono adatti tanto alla rapida imbracciata quanto al tiro mirato, nel quale ci si ritrova a ben appoggiare la guancia al nasello e ad impugnare correttamente, in modo tale che risulti confortevole l’ingaggio del grilletto.

Il 1886 viene proposto con calciatura semi-anatomica con impugnatura a pistola con base a coccia piatta e zigrinature di presa a trama fine, astina rifinita nello stesso identico modo e calciolo metallico, con profilo incurvato poco accentuato. La finitura è ad olio, bella da vedere e relativamente facile da ritoccare senza dover trattare l’intera calciatura.

La levigatura grossolana e quella fine, l’incassatura, la tinteggiatura, la finitura e la lucidatura sono eseguite a mano, da operatori di banco specializzati.

IL 1886 AL TIRO

Il nostro percorso di studio dedicato ai “lever action” Pedersoli è iniziato con la prova dall’esemplare concettualmente più moderno, il “Guide Master”, e si è concluso con quella del 1886, più simile all’originale.

Tra i tiratori della nostra equipe, guidata da Stefano Pedersoli, c’erano dei “battitori” e, per queste persone, l’arma più convincente è stata senza dubbio il “Guide Master”, in ragione della leggerezza e della capacità di resistere agli agenti atmosferici; chi scrive invece non è un cacciatore ed elementi quali la pesantezza del 1886, la lunghezza della linea di mira, lo scatto fluido e la conformazione ergonomica e di bilanciamento sono stati decisivi per una scelta diversa, ispirata alle potenzialità di quest’arma nel tiro ricreativo e sportivo.

Amando le repliche storiche riteniamo poi che il 1886 sia il fucile a leva più convincente della gamma Pedersoli anche in ragione dell’impostazione estetica più tradizionale.

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