CENNI E PICCOLI TRUCCHI SUL CARICAMENTO DELLE ARMI AD AVANCARICA

CENNI E PICCOLI TRUCCHI SUL CARICAMENTO DELLE ARMI AD AVANCARICA

L’utilizzo delle armi ad avancarica può essere molto divertente ma occorre conoscere bene tanto il proprio sistema d’arma quanto le procedure di caricamento e sparo oltre che le tecniche di pulizia e conservazione.

di G.Tansella

Volendo fornire ai lettori una sommaria descrizione riguardo alle procedure di caricamento e sparo della armi ad avancarica riteniamo sia assolutamente necessario includere nel testo dei cenni relativi alla loro conservazione e pulizia.

Il motivo? Semplice: il tiro ad avancarica è molto divertente ma la perfetta riuscita della manovra di sparo – dunque di un’intera sessione di tiro – dipende da una moltitudine di fattori che è bene conoscere al fine di evitare sgradevoli sorprese.

LA CONSERVAZIONE DELLE ARMI

Che siano del tipo a pietra o a percussione le armi nuove vengono in genere trattate con delle sostanze conservative e lubrificanti che, se da una parte risultano perfettamente idonee a preservare un manufatto dall’umidità, dall’altro non lo sono per sparare.

Sotto questo punto di vista anche le moderne armi a retrocarica e munizione c.d. metallica devono essere correttamente approntate al fuoco ma per quelle ad avancarica l’importanza della preparazione è elevata poichè tanto i materiali d’innesco quanto i propellenti non sono sigillati in una confezione – il bossolo – e, a contatto con particolari sostanze, possono non funzionare correttamente.

Se dunque nell’approntare qualsiasi arma al tiro è importante rimuovere i lubrificanti in eccesso dalla canna, dai comandi e dai punti di presa con le armi ad avancarica è assolutamente necessario rimuoverne ogni traccia dalla bocca da fuoco e dai dispositivi d’accensione, come il bacinetto ed il focone se si utilizzano armi a pietra e come il luminello se si utilizzano le armi a percussione.

Un’accurata ispezione aiuta inoltre a verificare che non vi siano residui e che il canale d’innesco, focone o luminello, sia libero e pulito.

Se si possiedono delle armi a pietra è inoltre opportuno, per non perdere eccessivo tempo in pedana se esiste un limite di tempo per le prove in poligono, predisporre l’acciarino affinchè garantisca l’accensione, sicura e rapida, del polverino.

Il montaggio della pietra focaia e la verifica dell’allineamento della sezione d’urto con quella speculare della martellina metallica si può dunque affettuare prima di recarsi in linea, in un apposito locale della propria abitazione o in poligono se ne è provvisto.

I proiettili asferici, tanto per fare un altro esempio, vanno portati in linea già ingrassati.

L’ARMA AD AVANCARICA ED I SUOI ACCESSORI

  

Il funzionamento delle armi ad avancarica è piuttosto semplice e coloro che praticano la caccia con questi strumenti, per esigenze di natura pratica, sono portati a selezionare un corredo di accessori relativamente modesto.
L’offerta di prodotti dedicati è però assai vasta e, se da un lato i produttori, come per esempio la Davide Pedersoli, offrono ultimamente dei set dedicati alel operazioni fondamentali denominati “Starter Kit”, è altrettanto vero che desiderando operare con el armi ad avancarica godendo di tutte lo comodità disponibili è possibile appagare appieno i propri desideri.

Soprattutto all’inizio, dal nostro punto di vista, è utile dotarsi di un corredo che, se non può definirsi ricco, non può certo essere “ridotto all’osso”.

Con una scelta oculata oculata degli accessori di caricamento e pulizia è dunque possibile, in occasione delle prime sessioni a fuoco, essere facilitati a procedere con ordine, in modo tale da prevenire piccoli errori e divertirsi in tutta sicurezza.

Un esempio? Ottimi, per praticità e nell’ottica di scongiurare gravi incidenti, sono i contenitori per la povere nera “a provetta” realizzati in materiale anti-statico, oppure l’usanza di apportare dei segnali visivi sulla bacchetta di caricamento in modo tale da poter apprendere, con estrema rapidità e ogni volta che lo si ritiene necessario, lo stato di caricamento della bocca da fuoco.

LA PREPARAZIONE DELLA PIAZZOLA DI TIRO: ARMA, MUNIZIONI, ACCESSORI

Giunti la prima volta sul luogo dove si intende svolgere la sessione a fuoco è essenziale procedere alla preparazione con la massima calma, prestando attenzione alle proprie scelte ed ai propri gesti.

Per prima cosa occorre riporre lo strumento di tiro in condizioni di massima sicurezza, facendo in modo che rimanga sotto il completo controllo del tiratore, possibilmente a portata di sguardo.

Poi è la volta della preparazione del munizionamento, i cui componenti devono essere disposti con ordine in un punto d’appoggio stabile e di confortevole accesso.

La povere nera, in ragione delle proprietà piriche particolari, non deve essere trasportata nei poligono in grossi contenitori o fiaschette e prova ne è che il polverino delle armi a pietra, costituito generalmente da propellente a granulometria fine, si conserva in contenitori di piccolissime dimensioni.

In occasione di una delle nostre prime prove, nel balipedio sotterraneo dell’azienda Davide Pedersoli, abbiamo posizionato sul banchetto di fronte a noi, accanto all’arma scarica, in condizioni di sicurezza ed in appoggio su rest con volata in direzione del bersaglio, la confezione delle provette porta-polvere e, ad ogni contenitore, era allineata una seconda provetta contenente il semolino, una pezzuola lubrificata, una palla.

In tal modo è assai facile rendersi conto, anche nel caso vi siano delle distrazioni impreviste, controllare lo stato di caricamento dell’arma e procedere nella preparazione in sicurezza.

Oltre alle munizioni è importante avere accanto, qualora si utilizzino armi a palla sferica, l’iniziatore di caricamento (in inglese “bullet starter”) e, anche nel caso si utilizzino proiettili asferici a compressione od espansione, la bacchetta multi-uso.

Le armi, in molti casi, sono provviste di bacchetta alloggiata nell’astina ma, tra le tante che abbiamo visionato, da quelle in legno belle e delicate a quelle in fibra di carbonio, sgraziate ma funzionali, la più comoda si è rivelata quella completamente metallica, con tappo polimerico di protezione della volata e maniglia multi-funzione.

Altro accessorio semplice ma estremamente comodo si è rivelato il martello in legno, che con la massa importante de proprio terminale, è più efficace del “bulle starter”, sempre se si utilizzano palle sferiche, per inserire queste ultime in volata, evitando che possano scappare via a causa di un colpo dato male.

L’uso dell’imbuto, vietato tuttavia da alcuni regolamenti di gara, è poi estremamente utile per fare in modo che il propellente si concentri nella camera di combustione e che il semolino lo ricopra totalmente, senza mischiarsi ad esso.

ARMA PRONTA?

Per assicurarsi del fatto che le armi siano pronte al tiro è consigliabile effettuare, in linea e rispettando il codice di sicurezza proprio delle sessioni a fuoco, delle prove.

La prima operazione da effettuare si compie con la bacchetta, l’apposito terminale ed una pezzuola e consiste nel rimuovere dalla canna ogni traccia di sostanza lubrificante che fosse sfuggita alla pulizia casalinga.

In seguito si effettuano degli inneschi di prova: con le armi a percussione si fanno detonare, a camera di scoppio vuota, tre o quattro capsule detonanti; con le armi a pietra si attiva, per lo stesso numero di volte, il bacinetto riempito di polverino, dopo aver inserito più volte un punteruolo nel focone, per essere sicuri che sia libero. Verificato questo aspetto si introduce nel focone l’apposito spillone, che impedisce la comunicazione tra l’acciarino e la camera di scoppio.

Dopo un po’ di allenamento, soprattutto con l’uso delle capsule, sarà possibile percepire dal suono emesso se la fase di innesco avviene correttamente.

LE PROCEDURE DI CARICAMENTO

Quando si utilizzano armi adatte al lancio di palle sferiche, si verifica che il cane sia in posizione di sicurezza, si porta l’arma in assetto verticale e, senza mai portare il volto a toccare la retta immaginaria dell’asse di canna, si inserisce l’imbuto e si versa il contenuto di una provetta di polvere nella camera di scoppio.

A questo punto si solleva leggermente l’imbuto e si versa il semolino.

La successiva operazione è di fondamentale importanza e consiste nel corretto posizionamento della pezzuola, il cui centro deve coincidere con l’asse della canna, e nel posizionamento della palla, proprio al centro della pezzuola.

Con il martello si inserisce la palla e, grazie al bullet starter ed alla bacchetta, si portano i componenti in camera di scoppio, ben premuti a fondo in modo tale da scongiurare nel modo più assoluto la presenza di “vuoti” nel tratto di canna posto dietro al proiettile.

 

Con le armi che lanciano proiettili a compressione o espansione la procedura di caricamento simile ma ancor più agevole e rapida: basta inserire la polvere ed il proiettile, che essendo più stretto del diametro “tra i pieni” del tubo di lancio è facilitato nello scorrimento all’interno di esso.

Si consiglia, se si riesce, di evitare manovre indelicate che potrebbero produrre delle deformazioni alla palla in piombo tenero alterandone le proprietà balistiche.

A caricamento effettuato non rimane che riportare l’arma in assetto di riposo e procedere con la preparazione degli acciarini, che nel caso di quelli a percussione è assai semplice in quanto necessaria la semplice verifica della monta del cane, l’inserimento di una capsula d’innesco, l’armamento del cane il cane e lo sparo.

Utilizzando i sistemi a pietra è invece necessario rimuovere lo spillone per focone, la verifica che il cane sia in monta di sicura, il riempimento del bacinetto con il polverino, la chiusura della martellina/coperchio.

Non rimane dunque che armare il cane, portare l’arma in punteria…e fare il meglio che si può per fare centro.

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