NEMESIS: LA RIVOLUZIONE IN UN PROIETTILE

NEMESIS: LA RIVOLUZIONE IN UN PROIETTILE

Maggiore gittata, minore rinculo, maggiore precisione, minore usura della canna. In anteprima mondiale, su www.straight-shooting.com, la recensione di un prodotto dalle potenzialità eccezionali, prodotto in Canada da Next Dynamics Corporation e perfezionato in collaborazione con l’Italiana Sirarms, avvalendosi anche dei servizi offerti dal Banco Nazionale di Prova di Gardone V.T.

di G.Tansella

INTRODUZIONE

Svizzera, fine del XIX° Sec. Le tecniche di produzione delle munizioni camiciate tradizionali furono concepite in un luogo e in un periodo temporale precisi e, ancora oggi, vengono sfruttate con pochi cambiamenti rispetto al passato. Il loro prodotto possiede certamente delle qualità ma, a quasi centoquarant’anni dal debutto, è stato possibile studiare e trovare formule realizzative che, in riferimento a certi contesti, permettono migliori risultati in termini balistici e non solo. L’oggetto della nostra presentazione costituisce dunque, anche alla luce dei punti deboli dei proiettili monolitici classici, quello che riteniamo essere non tanto un punto di arrivo quanto, piuttosto, un punto di partenza che porterà a lanciare in commercio nuove famiglie di proiettili ad alte prestazioni per tiro di precisione. Il capostipite di queste famiglie si chiama Nemesis®, è il primo proiettile al mondo dotato di sistema di propulsione semi-passivo e deriva da un prodotto dal nome particolare: NM762G1AX V2.2 STANAG.

Video pubblicitari dei prodotti Nemesis militari.

DAI POLIGONI MILITARI A QUELLI SPORTIVI

L’azienda canadese Next Dynamics Corporation è attiva nel campo della Difesa e si è occupata di ricerca, sviluppo e produzione di apparati e munizioni per sistemi d’artiglieria terrestre. Da queste esperienze è passata a realizzare munizionamento ad alte prestazioni per armi leggere e, conseguentemente, ad un suo adattamento ad impieghi civili. NM762G1AX Alloy , benchè derivante dalla progenitrice, classificabile come perforante, possiede particolarità che la rendono completamente diversa.

Nemesis NM762G1AX Alloy

In riferimento alla normativa italiana, si tratta di un proiettile specificatamente ad uso civile secondo le disposizioni di Legge 509/1993: è tale sia in quanto non espressamente concepito per utilizzo militare (Art.1 Legge 110/75); è tale in quanto sprovvisto di nucleo perforante; è tale in quanto – è bene evidenziarlo – non dotato di sistema di autopropulsione (Art.2 Legge 110/75). Per comprenderne la genesi e riuscire a collocarlo correttamente all’interno di un più ampio quadro, occorre riflettere sulle criticità proprie dei proiettili tradizionali, le cui limitazioni hanno portato allo sviluppo delle NM762G1AX V2.2 STANAG.

IL PROBLEMA DEL MUNIZIONAMENTO TRADIZIONALE

I proiettili camiciati vengono prodotti attraverso un processo di tranciatura, deformazione a freddo e strozzatura di un involucro cieco in ottone di forma cilindrica, detto mantello (in inglese jacket), entro il quale è inserito un nucleo di lega a base piombo. Tale processo produttivo privilegia l’economicità e la rapidità realizzativa ma, scegliendo per destinazione finale il tiro di precisione, possiede delle limitazioni che portano i proiettili camiciati, in condizioni fuori dalla scatola , ad essere molto lontani dal pronto utilizzo. Quanti tiratori si vedono costretti a misurare il peso dei proiettili riunendo essi in lotti di prodotti omogenei?

Verifiche di peso.

Quanto tempo si impiega a suddividere ulteriormente i proiettili, sempre in base all’omogenità di risultato, sulla base delle misurazioni dei margini di una sezione conica piana dalla base?

Operazioni di misurazione distanza tra base proiettile e margine di un piano conico prefissato. Il comparatore viene usato per verificare l’assenza di deformazioni, che comportano una declassazione del proiettile al solo allenamento e, comunque, si limitano all’analisi esterna e non interna del proiettile.

Quante volte sono necessarie operazioni di fresatura per modificare la forma della punta delle palle tipo hollow point?

Ingrandimento, al microscopio elettronico, della parte terminale di un proiettile da competizione tradizionale del tipo a punta cava (in inglese hollow point).

Operazioni premianti che tuttavia implicano un utilizzo di risorse di tempo ed economiche anche ingenti e, comunque, comportano decisioni di scarto a volte ben superiori alle aspettative. I problemi, oltretutto, non finiscono qui: come essere sicuri di una conicità perfetta se il procedimento stesso di produzione non garantisce uniformità dello spessore del mantello? E se mantello e nucleo non sono perfettamente allineati? Vi saranno variazioni del centro di massa, sbilanciamenti. Il risultato? Lo osserva sovente chi, pur sicuro di una manovra di tiro perfetta e, parimenti, dell’assenza di destabilizzazione atmosferica, riscontra il comportamento anomalo di un proiettile rispetto agli altri la cui traiettoria di volo è corretta.

Prova di rosata effettuata al poligono Cieli Aperti – Isola del tiro di Cologno al Serio, la cui dirigenza ringraziamo per la collaborazione. Come si può vedere il comportamento anomalo di un proiettile ha rovinato il risultato finale ed è stato necessario tirare un sesto colpo per realizzare una rosata di cinque. Quanto costa un accadimento del genere in gara?

LA SOLUZIONE: UN PROIETTILE DA FUCILE COSTRUITO COME UN PROIETTILE DI ARTIGLIERIA

Le criticità appena descritte sono state superate dal produttore di Nemesis agendo a diversi livelli: progettando il proiettile per ottenere la massima precisione, ottimizzando il rapporto, inversamente proporzionale, tra coefficiente aerodinamico, il più possibile basso e coefficiente balistico, il più possibile alto;

sfruttando tecnologie produttive all’avanguardia dal punto di vista metallurgico e della lavorazione meccanica;

Gruppo di fantine nei reparti produttivi di Next Dynamics Corp. in Quebec (Canada): la precisione delle lavorazioni è incomparabile rispetto ai procedimenti tradizionali. Controllo del rispetto delle quote dimensionali per mezzo di sistema di ispezione ottico.

utilizzando strumenti di studio e verifica avanzati. Riguardo a quest’ultimo punto una nota che deve farci inorgoglire: il produttore si è rivolto a tecnici italiani per la sperimentazione. Ci riferiamo, precisamente, alla collaborazione con Antonio Sirini, fondatore di Sirarms, il quale si è anche avvalso dei servizi di indagine balistica forniti dal Banco Nazionale di Prova di Gardone V.T.

Prova speciale di munizioni Nemesis cal 7RemMag al B.N.P. di Gardone V.T. con videocamere ad alta velocità.

NM762G1AX Alloy : Com’è fatto?

Il Nemesis è un proiettile assemblato con parti di diversa forma e materiale: la prima è costituita dall’involucro esterno, in lega speciale anti attrito, la stessa utilizzata in artiglieria per risolvere il problema dell’usura delle righe per via delle alte velocità iniziali e pressioni.

La seconda unità è realizzata in lega a base Alluminio e, dall’esterno, se ne può osservare solo la punta. Immaginando di rimirarla di profilo, disinserita dal receiver, la sua forma sembra simile a quella di una freccia.

Il nome Alloy si riferisce proprio alla lega di metallo morbido e leggero, a base alluminio, con cui è realizzato il monolite nucleo/ogiva che, nella versione militare, è di metallo duro ed ha funzionalità perforanti.

Il profilo esterno del prodotto finito è peculiare, per risolvere due specifiche criticità dei proiettili in generale. Gran parte della resistenza aerodinamica è localizzata nel vertice del proiettile che, penetrando nell’atmosfera, si scontra e sospinge via, a velocità supersoniche, i gas di cui è composta. Tale effetto, che si traduce in una resistenza all’avanzamento del proiettile, può essere ridotto modificando la forma della sezione anteriore, ma non basta a determinare l’incremento di gittata voluto, poichè parte della resistenza all’avanzamento è determinata anche dal vuoto creato dietro al fondello dell’ogiva (coda) in ragione della sua forma appiattita. Questa causa di resistenza, il cui effetto può essere fantasiosamente paragonato a quello di un parafreno, è difficile da eliminare poichè il proiettile deve essere pesante nella parte avanzata per avere buone proprietà balistiche e la sua forma non può essere modificata in modo più aerodinamico. La tecnologia Base Bleed permette tuttavia di ridurre gli effetti di questo problema senza modificare drasticamente la forma del fondello del proietto.

Rappresentazione grafica, in simulazione di traiettoria in assenza di gravità, degli effetti del flusso di gas che, fuoriescendo dal fondello del proiettile, riducono l’effetto vuoto.

BASE BLEED PASSIVE BOOSTER

La parte posteriore dello stelo in alluminio contiene il generatore semi-passivo di gas che in fase di volo, attraverso un piccolo foro, riempie di gas, quindi di pressione, l’area immediatamente posteriore al proiettile, con la conseguenza di ridurre drasticamente l’effetto vuoto e la resistenza all’avanzamento. Quel che abbiamo descritto, forse impropriamente, con il termine generatore semi-passivo, altro non è che una cavità interna, posta in comunicazione, tramite un foro, con la camera di combustione del propellente…che attiva il booster. Il sistema, brevettato, sfrutta il comportamento dei gas di sparo i quali iniettati, in fase di espansione, nella camera cava durante la fase di combustione della polvere, dopo la fase di compressione, tendono per reazione a fuoriuscire dal foro da cui sono entrati con direzione e forza iniziale uguale, ma contraria per verso, riducendo l’effetto vuoto ed agendo, di conseguenza, da sistema di diminuzione della resistenza aerodinamica del proiettile.

Rappresentazione digitale di un proiettile serie Nemesis in volo.

CONCLUSIONI

La soluzione Next Dynamics ottimizza il rapporto tra balistica interna e balistica esterna, aumentando di conseguenza il rendimento del proiettile. Il metodo di produzione garantisce un rispetto rigoroso delle quote dimensionali di progetto, con una tolleranza di circa 2,5 Micron per quanto riguarda le misure dimensionali e di 0,05 grani per quanto riguarda il peso. Questa precisione si traduce in una perfetta dislocazione delle masse ed in una maggiore costanza comportamentale del proiettile durante la fase di volo. In secondo luogo le proprietà tribologiche della lega speciale con cui è realizzato il receiver del proiettile, riducendo gli attriti superficiali, garantiscono minore usura della canna aumendandone la durata. La forma del proiettile, come anticipato, ha un’alta capacità di penetrazione in aria, che si traduce in una gittata maggiore.

Il passive booster, riassumendo, ottimizza la stabilità sia all’interno della canna che all’esterno, anche nella fase critica del superamento della volata. Si tratta, possiamo dirlo, di una tecnologia dalle grandi speranze che, oltretutto, non dovrebbe avere costi proibitivi se utilizzata con intelligenza. Nei prossimi due articoli descriveremo le fasi di sperimentazione che, ad oggi, hanno superato l’anno civile e si dividono tra quelle effettuate in laboratorio e quelle effettuate sul campo.

Documentazione tratta dalla prova di munizioni assemblate con proiettili Nemesis cal. 300 Win.Mag. e .308Win. Da sx a dx, Antonio Sirini e Gabriele Tansella

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